Ci alziamo alle 3 del mattino. Ieri sera abbiamo caricato l’auto, sul tetto ci sono i nostri bagagli (14 valigie e alcuni trolley), all’interno: borse, trolley, borsa frigo, due caschi di banane, acqua, cuscini: lo spazio è ristretto!
Il nostro autista non conosce bene la strada per uscire da Kinshasa. Per fortuna Corrado ha memorizzato il percorso!
Bisogna guidare con prudenza ci sono buchi, dossi, persone che camminano sul ciglio della strada, a voltare camion in contromano e l’illuminazione stradale è inesistente! Per uscire dalla città impieghiamo un’ora e mezza!
Per fortuna verso le 6 albeggia, si vedono meglio i pericoli sulla strada e si può guidare ad una velocità maggiore. Corrado dà il cambio a Deo. Dopo 9 ore raggiungiamo il bivio a Kasai. Trasbordiamo sotto la pioggia le valigie che andranno alla scuola di Kikwit sull’altra macchina e proseguiamo sulla pista con un nuovo autista il quale sembra destreggiarsi molto bene sulla sabbia.
La strada è sconnessa in più punti a causa della pioggia: buchi, banchi di sabbia pozzanghere; il peggio è quando la strada è erosa e si scende a passo d’uomo nei canyon.
Attraversiamo dei piccoli villaggi composti prevalente da capanne: vediamo poche persone a causa della pioggia e capiamo di essere vicini ad un paese quando vediamo razzolare in mezzo alla pista galline, oche, capre o mucche.
Il tempo stringe, sono le 18 inizia ad imbrunire e dobbiamo arrivare al traghetto il prima possibile!
Alle 19 arriviamo: il traghetto fortunatamente ci ha aspettato, attraversiamo il fiume Kwilu al buio!
Alle 19:30 arrivino a Djuma dopo 15 ore d’auto e 15 posti di blocco: ogni volta ci chiedono la fotocopia del passaporto e dei soldi; ma Rosanna è inflessibile: tutti i nostri beni vanno agli orfani. Solo per entrare a Kasai paghiamo la tassa obbligatoria.