Ritorno a Kikwit

Diario del 4 aprile 2022:

È l’alba di un nuovo giorno in Congo e noi siamo pronti per intraprendere il viaggio che ci riporterà a Kikwit. L’incontro per la compravendita di diamanti grezzi non è purtroppo andato in porto; e pensare che abbiamo persino coinvolto suor Lea nella trattativa in quanto ci è sembrata assai afferrata in materia. È proprio vero che le vie del Signore sono infinite!

Una delle tante regole non scritte di questo paese è: “mai intraprendere un viaggio senza prima aver recuperato, da parenti o amici, della merce da consegnare lungo la strada”. Prima di imboccare la pista principale, ci fermiamo quindi da Tonton, il cugino del nostro autista, per caricare a bordo un pacco, all’apparenza piccolo, ma dal peso non indifferente e un sacco di carbonella.

Dopo alcune ore di strada si rende  necessaria una sosta pipì, o come dicono qui “de soulagement”. Cosa del tutto normale se non fosse che, dalla fretta, un componente del gruppo non si accorge di essersela fatta nei pantaloni: imperativo il cambio d’abiti! Il viaggio  prosegue senza  intoppi fino a poco prima di Gungu, dove Gil, il nostro autista provato dalle tante ore di guida, si rende protagonista di un animato scambio di opinioni con il poliziotto alla barriera. Il pronto intervento di CN  calma gli animi e l’agente ci  permette di passare.

Come se ciò non bastasse, il viaggio è rallentato da altre soste, previste e non: due per estrarre l’auto dalle insidiose buche, una per acquistare del pesce affumicato, un’altra per caricare due sacchi stracolmi di mais e l’occorrente per macinarlo e un’ultima per recuperare la carbonella commissionata da Deo. Carbonella che, per nostra grande gioia, finisce in parte anche all’interno della jepp, dando un tocco “noir” alla trama di quest’avventura.

Federica

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