Una mattinata all’insegna dei caldo cocente, poi improvvisamente, verso le 2 del pomeriggio il cielo si oscura. I lampi solcano il cielo, i tuoni rumoreggiano come se da lassù si sparasse con dei cannoni. Inizia a piovere, ma non è la pioggia che noi conosciamo, è intensa come se dalle nuvole la buttassero giù a secchiate. Tamburella sui tetti di lamiera con un suono assordante: impossibile parlarsi. Ascoltiamo la pioggia e preghiamo che non faccia troppi danni. L’acqua è così abbondante che le grondaie non riescono più a contenerla quindi ogni tetto crea una cascata.
Kikwit occupa diverse colline. Le “parcelle” su cui si costruiscono le abitazioni sono sabbiose, la vegetazione è scomparsa e l’acqua che scende lungo le colline erode il terreno e spesso si porta via anche le case.
L’acqua porta la sabbia fino alla città bassa, costruita lungo il fiume, dove ci sono quasi tutti i negozi… e la accumula. La circolazione con la nostra Toyota diventa difficilissima.
Oggi la città è in lutto: un fulmine è entrato in una classe di scuola secondaria a Kikwit 3 e ha ucciso 14 ragazzi e il loro insegnante. Effraim, il figlio del nostro bidello, che aspettava un amico fuori dalla porta è stato scaraventato a diversi metri di distanza. Ha avuto più fortuna dei suoi amici, è vivo ma è ancora all’ospedale.
Siamo tutti scossi da questa terribile tragedia.