Diario dell’1-2 e 4 aprile
Mentre Corrado, Irene e Federica sono a Kahemba, Elisabetta, accompagnata da Rosanna, si reca alla scuola Bo ta mona per ragazzi ciechi e ipovedenti per controllare gli occhi degli ultimi arrivati che sono una ventina. Non è un compito facile perché i bambini non capiscono ancora il francese, parlano la lingua della loro tribù, sono intimoriti ed è difficile farli reagire alle richieste di Elisabetta. Alla fine però dopo un tour de force di una giornata, riusciamo ad avere il quadro completo della situazione. Elisabetta segnala quelli che secondo lei hanno bisogno di una visita più approfondita presso un oculista.
Il giorno dopo è la volta dei bambini segnalati alla scuola Horizons Nouveaux. E` sabato e i bambini sono accompagnati dalle loro mamme. Ne sono stati segnalati una quarantina ( 3 o 4 per classe). Altro tour de force, ma questa volta il lavoro di Elisabetta è meno difficile perché i bambini capiscono quello che viene loro chiesto e reagiscono spontaneamente.
Poi arrivano anche i maestri a cui distribuiamo occhiali da lettura.
Lunedì, 4 aprile diamo inizio al cantiere.
Dobbiamo costruire due aule e la cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.
In questi 10 anni la popolazione scolastica è raddoppiata. Ora abbiamo 602 allievi e in settembre saranno 636.
Alle 6.30 di mattina un folto gruppo di operai si presenta al cantiere: scegliamo quelli che conosciamo già perché lavorano con noi da tanti anni.
La prima pietra è posata, le misure sono già state prese nei giorni scorsi da Fausto ed Edgardo che seguiranno, giorno dopo giorno l’innalzamento dei muri. Il tempo a nostra disposizione è poco quindi scegliamo tre équipe che lavoreranno separatamente nel cantiere.
I mattoni di cemento per la base sono già stati fatti a uno a uno, quelli di cotti andremo a prenderli lungo il fiume. L’atmosfera che regna è simpatica e cordiale. Speriamo che il tempo ci sia clemente.