Una domenica pescale

Parola del giorno = Mbishi (pesce)

Questa mattina ci siamo alzate presto per andare alla messa animata da balli fatti da alcune bambine dell’orfanotrofio e canti accompagnati dalla chitarra suonata da Hugues, un ragazzo del foyer. Al termine della celebrazione siamo partite per una giornata speciale all’insegna della pesca: in settimana, la famiglia che accoglie Serge (bambino dell’orfanotrofio) ci aveva invitati a trascorrere una giornata con loro per assistere a questo speciale evento. Partiamo accompagnate dai ragazzi del foyer, curiose della giornata ma ignare di quello che veramente ci avrebbe aspetto. 

Piccola parentesi: vedendo i ragazzi partire direttamente dopo la messa senza nemmeno cambiarsi gli abiti eleganti, ci siamo rassicurate: «Se loro che sanno dove andiamo e cosa stiamo per fare vengono vestiti così, significa che sarà una giornata tranquilla in un luogo vicino.».

Camminiamo sotto il sole cocente di mezzogiorno scoprendo nuovi luoghi e ammirando nuovi paesaggi. Dopo circa mezz’ora ci rendiamo conto che nessuno, a parte Serge che ci guida, sa quanto realmente dista la meta.

Piccola parentesi: abbiamo scoperto che anche i congolesi soffrono molto il caldo e se ne lamentano più di noi.

Dopo un’ora di marcia finalmente arriviamo e la fatica viene ripagata da una splendida vista su piccoli stagni circondati da verdi campi di manioca.

Mama Cornelie ci accoglie raggiante e fiera di mostrarci il faticoso lavoro che stanno svolgendo. La tecnica usata per pescare consiste nello svuotare a secchielate lo stagno, posizionare una rete nel punto in cui l’acqua rimane più alta e aspettare che i pesci affluiscano alla ricerca di acqua.

Il lavoro è lungo e richiede buona tecnica e molto energie, per questo motivo noi ci limitiamo a osservare con ammirazione.

Nell’attesa ci dissetiamo gustando delle dolcissime canne da zucchero sotto attenta istruzione di Hugues. GRAZIE!

 

Verso le 14:30 tutti si prendono una pausa: è arrivato il momento di assaggiare il pesce appena pescato.

Gladys cucina per noi e in breve tempo il pranzo è servito. Come da tradizione, anche noi mangiamo con le mani seduti su una foglia di banano.

Menù del giorno: mbishi da assaporare con scinguanga (manioca) oppure lucu (manioca e mais) e per dessert gustosissime ginkondo (banane) e avocado.

Giusto il tempo di salutarsi e ci incammiamo verso casa (6km di marcia ci attendono) per arrivare prima che faccia buio e in tempo per accogliere Marta, Agnese, Luigi e Monica in arrivo da Kinshasa.

La giornata non è ancora finita. Per festeggiare i nuovi arrivati andiamo tutti assieme al bar per una birretta fresca e la serata si conclude con balli e risate.

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